Quante volte mi avete sentito dire che le calorie applicate agli organismi viventi non hanno alcun senso e non è un semplice calcolo aritmetico che ci farà dimagrire.
Bene, oggi voglio farvi partecipi di quanto avvenuto con un cliente negli ultimi mesi, è già successo altre volte, ma questa volta volevo raccontarvela.
Il cliente in questione è un uomo obeso di 42 anni: altezza175 cm, peso 120 Kg.
Il cliente in questione mi contatta perché non riesce a dimagrire, seppure a suo dire in dieta.
Incontro in studio e anamnesi della situazione:
– uomo di 42 anni obeso
– Latto/ovo vegetariano
– Persi 10 Kg negli ultimi 3 mesi, tuttavia nelle ultime settimane è sostanzialmente stabile
– Composizione dell’alimentazione: 70% Carbo ( frutta, verdura, grande uso di cereali ), 10% grassi ( olio extravergine di oliva, frutta secca e grassi saturi ), 20% proteine provenienti principalmente da legumi e formaggi
– Totale calorico giornaliero stimato 1400 Kcal
Mi pare subito chiaro che l’apporto calorico sia troppo basso e lo sia da troppo tempo, inoltre le percentuali dei nutrienti che compongono la sua dieta sono a mio parere estremamente sfavorevoli per una persona che evidenzia già una resistenza insulinica in atto ( circonferenza vita 130 cm ).
Gli dico che dobbiamo cambiare strutturalmente la sua dieta partendo dal rapporto dei nutrienti e seguendo con l’apporto calorico totale, il cliente è disposto ad inserire del pesce come fonte proteica ( ogni tanto già lo mangiava ), rimane perplesso invece quando gli dico che per resettare il suo metabolismo dovrò portarlo a circa 3000 Kcal/die facendogli mangiare molti grassi per almeno due settimane, nel frattempo sconsiglio di fare attività fisica.
Dopo due settimane mi chiama e mi dice che ha perso 3 Kg, mangia tantissimo e non ha più fame.
A voi lascio tirare le conclusioni su questo caso ( vi dico solo che non è il primo ).
Buon inizio settimana a tutti